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Un progetto politico libero, trasparente, aperto, inclusivo, a conduzione diffusa.

Indice

Paragrafi 1 e 2: considerazioni sulla situazione attuale e sulla necessità di cambiare strategia

Paragrafi 3 e 4: proposta per essere più efficaci nel cambiamento

Paragrafi 5 e 6: la proposta per fare politica in modo nuovo

Appendice: possibili iniziative per rinnovare il sistema “Italia” e che possono essere sottoposte anche a reti analoghe, da discutere tra coloro che decideranno di salire sull’Arca.

Dando seguito allo spirito “paritetico e aperto” che anima questo documento abbiamo inoltre elencato le petizioni e gli appelli di cui siamo a conoscenza e alcuni siti di iniziative simili all’Arca che riteniamo interessanti e che potrebbero essere fiumi che confluiscono nel grande fiume del cambiamento che tutti auspichiamo.

 Quella che segue vuole essere una bozza, integrabile con il contributo di tutt♥ coloro che vorranno salire sull’Arca, condividendone valori di base e finalità e decidendone insieme il percorso.

Sappiamo bene che gli impegni di ciascuno potrebbero ostacolare l’adesione a un nuovo progetto.

La nostra proposta, tuttavia, prevede proprio che questa miriade di attività e di impegni individuali vengano messi a sistema, con il fine di dar forma a una grande Arca capace di incidere nella società e nella vita politica del Paese.

 Per segnalazioni e contatti scrivere a  (info@listacivicaitaliana.org)

 1) Premessa

Nella storia i cambiamenti radicali, spesso inattesi ancorché temuti, sono arrivati all’improvviso e a volte per cause imprevedibili. Questi eventi hanno spesso spinto popoli diversi a dare vita ad alleanze che hanno permesso, grazie anche a nuove visioni, di scongiurare declini irreversibili.

Quando arrivano tali momenti è auspicabile avere un paracadute, un’alternativa già predisposta e potenzialmente capace di far nascere ed assicurare le aspettative di un miglioramento generalizzato. Un’alternativa oggi si sta configurando nel nostro Paese, così come nel mondo intero.

Le entità portatrici di nuovi paradigmi di civiltà sono molteplici e differenziate per la specificità delle loro lotte nei diversi campi: giuridico, sociale, economico, ecologico, culturale, educativo. Molto probabilmente, finita la pandemia,  tutto potrebbe tornare come prima a meno che non si pongano le basi per una grande e inedita alleanza. Possiamo  capirlo e possiamo farlo.

Quest’appello è rivolto proprio a quelle persone e a tutte quelle isole dell’arcipelago progressista, che hanno lavorato, spesso nell’indifferenza dei media, e che si sono attivate nei momenti più importanti degli ultimi anni come per il referendum del 2006, contro il presidenzialismo, in quelli del 2011 per l’acqua pubblica e del 2016 contro lo stravolgimento della Costituzione e, come ultimo segno dei tempi, in occasione degli scioperi degli studenti di tutto il mondo contro il cambiamento climatico.

E’ rivolto anche a tutte quelle persone che fanno parte del tessuto produttivo italiano, alle aziende, alle piccole e medie imprese che devono essere aiutate nella difficile fase di transizione dall’economia tradizionale all’economia sostenibile.

E’ proprio con l’attenzione alle singole specificità e competenze acquisite nei diversi raggruppamenti che vorremmo creare ponti in questo arcipelago. Siamo infatti consapevoli che l’unione garantirà la qualità della proposta politica, proprio perché in essa coesistono e interagiscono conoscenze diverse e qualificate.

Ci rivolgiamo pertanto a tutte le persone di buona volontà e ai gruppi radicati sul territorio per creare una grande alleanza che sia forte, competente, generosa e capace di assumersi le responsabilità di una nuova politica nei modi e nei metodi di una civiltà senza soprusi, che tutti noi abbiamo già sognato ed elaborato in varie forme.

2) L’effetto Covid 19

Il Covid 19  ci ha fatto capire che è il momento di cambiare strategie. Questo periodo di confusione e fragilità sociale, come sta già avvenendo, sarà utilizzato per far passare  provvedimenti emergenziali e iniziative che in altri momenti troverebbero la nostra opposizione.

In questi mesi infatti, l’umanità intera fronteggia un virus invisibile che ha fatto irruzione  nelle nostre vite agli inizi del 2020 e che ha già causato tante vittime e ha messo in crisi la narrazione dominante, sia sul piano economico che sul piano sociale. La situazione emergenziale è stata l’occasione per riportare al centro del dibattito la necessità di “guarire” alcuni beni/servizi pubblici come la sanità, il senso e la funzione di alcune istituzioni quali l’Unione Europea, nonché i valori della solidarietà, i diritti costituzionali e l’attenzione al sociale. E’ stata anche l’occasione per un rinnovato fermento nel mondo del volontariato che ha portato ad una insolita produzione di appelli e di proposte.

Oggi la società italiana è caratterizzata dalla presenza di  un elevato numero di gruppi, ONG, movimenti e associazioni impegnati a migliorarla ma, dobbiamo riconoscerlo, a fronte di tanto lavoro hanno ottenuto e ottengono risultati assai limitati. A conferma di quanto appena detto ricordiamo che: non ci sono  leggi efficaci e organiche per contrastare il cambiamento climatico, gli aerei da guerra F35 sono in costruzione, la povertà e l’esclusione aggrediscono nuove fasce sociali, il TAV e la distruzione del territorio vanno avanti, gli attentati ai diritti costituzionali continuano, da tre tornate elettorali stiamo votando senza poter eleggere liberamente i nostri rappresentanti, gli strumenti per poter esercitare la sovranità popolare sono tuttora pochi e complicati come il referendum abrogativo e l’iniziativa di legge popolare.

In epoche recenti abbiamo assistito, talvolta anche con grandi speranze, al lancio di diverse iniziative volte a dar vita a nuovi movimenti politici. Tutte abortite, perché incentrate sempre sull’accattivante centralità del leader carismatico o perché gestite da gruppi ristretti troppo autoreferenziali oppure perché fagocitate dai partiti.

Non possiamo restare a guardare!

3) Cosa proponiamo.

Incoraggiati dall’esistenza di diverse aggregazioni nascenti, proponiamo di dare vita al progetto “Un’Arca per l’Italia” ovvero alla creazione di una rete paritetica, orizzontale e senza leader, dove i suoi  membri siano sempre “protagonisti” e decidano in modo democratico e trasparente le linee generali d’azione. Una rete in cui i valori unificanti e fondanti siano pochi e forti:

  • I principi ispiratori della Costituzione italiana del ‘48
  • La nonviolenza
  • Il riequilibrio del rapporto Popoli della Terra – Pianeta Vivente
  • Il passaggio dalla visione “mors tua vita mea” alla visione “vita tua, vita mea” cioè il passaggio dalla competizione alla

 

Sull’Arca si sale perché insieme siamo più forti. Ogni organizzazione mantiene la propria identità, la propria funzionalità e i propri obiettivi in un percorso di crescita e confronto: la diversità è ricchezza.

La procedura per l’individuazione di specifiche iniziative da effettuare insieme sarà basata sul metodo del consenso: “si lavora su ciò che unisce, si continua a discutere su ciò che divide”.

Si lavora per gruppi tematici con reciproci momenti di scambio a geometria variabile, alternati a momenti generali, meno frequenti, di coordinamento e di indirizzo, garantendo sempre il massimo livello possibile di democrazia e di partecipazione.

Funzioni e poteri verranno distribuiti con metodi democratici e criteri meritocratici tra tutti gli appartenenti alla rete a seconda delle competenze e delle disponibilità che ciascuno vorrà offrire gratuitamente. Di sicuro serviranno facilitatori e referenti per le aree tematiche e le attività, non capi, non portavoce stabili.

Data la difficoltà della missione, è auspicabile che la rete sia composta da una moltitudine di gruppi radicati sui territori e ben distribuiti su tutta la penisola in grado di funzionare anche autonomamente.

A questo proposito ci sentiamo di poter lanciare fin d’ora un concorso di idee per perseguire due obiettivi:

1) la creazione di una modalità di comunicazione complementare e sussidiaria  alla rete internet  che permetta, in situazioni straordinarie, di poter mantenere la comunicazione tra i vari gruppi (es. uso di radio trasmittenti),

2) l’elaborazione di modelli d’ingegneria sociale per l’ideazione di nuovi modelli di partecipazione

 4) Per un più efficace uso delle nostre risorse

Di fatto siamo perennemente costretti a impiegare buona parte delle nostre risorse e del nostro tempo per “mettere pezze” agli effetti delle cattive leggi o provvedimenti approvati dal parlamento, dalle regioni e dai comuni.

Continuiamo a lavorare “a valle” (sugli effetti) senza mai andare “a monte” (sulle cause).  Se in questi 40 anni invece di lavorare a compartimenti stagni ottenendo poco, i gruppi, i movimenti e le associazioni avessero lavorato in rete dedicando una modesta frazione delle loro energie per collaborare tutti insieme al perseguimento di un obiettivo ogni due / tre anni, molto probabilmente, ora,  avrebbero raggiunto  più obiettivi.

Se vogliamo migliorare l’Italia dobbiamo ottenere consenso ed essere in grado di comunicare una diversa visione della società e, possibilmente, di dimostrare concretamente (principalmente con i nostri stili di vita e di relazione rispetto alla comunità in cui viviamo) quali siano i benefici per le persone che questa diversa visione comporta. Dobbiamo fare in modo che le nostre  proposte e i nostri valori di riferimento vengano capiti in profondità, che ci sia un linguaggio e una narrazione comune il più possibile diffusa e  interiorizzata.

Erica Chenoweth (docente di diritti umani e affari internazionali presso la Harvard Kennedy School) ha effettuato una interessante ricerca[1] che ha analizzato 323 campagne (violente e nonviolente) effettuate da gruppi e movimenti dal 1900 a al 2006 dalla quale risulta che i movimenti nonviolenti hanno sempre avuto più successo e che occorre ottenere la partecipazione attiva di almeno il 3,5% della popolazione per raggiungere l’obiettivo. Per l’Italia ciò richiederebbe circa 2.100.000 persone. (N.B. la ricerca ha studiato movimenti puri e non movimenti con finalità politiche, in ogni caso la riteniamo interessante anche per la nostra rete).

Per raggiungere i nostri obiettivi ci sembra necessario:

  • Contribuire con le nostre reti locali, con i nostri (scarsi) mezzi, a migliorare la qualità dell’informazione in Italia, a far circolare informazioni per noi importanti spesso trascurate o presentate in modo parziale dai media e dai social dominanti. A nostro favore abbiamo un buon numero di esperti, il radicamento sui territori e le nostre “facce” note e credibili localmente
  • Tornare nelle piazze a parlare direttamente alle persone del nostro progetto sempre a partire da temi concreti e comprensibili, utili alle persone
  • Organizzare eventi “popolari” basati su elementi quali la musica e il buon cibo (che si riallaccia al valido lavoro effettuato dal mondo dell’economia solidale e sociale) nei quali inserire brevi momenti di riflessione e formazione
  • Organizzare flash mob o iniziative spettacolari alla “Greenpeace”
  • Organizzare momenti di formazione/informazione pubblici su temi strategici visibili anche via web (es. la Costituzione italiana e i diritti civili, i meccanismi con cui la finanza internazionale tiene sotto scacco intere nazioni, la relazione tra stili di vita, modelli economici e cambiamenti climatici, le politiche culturali e di lavoro per i giovani ecc.)
  • Attuare iniziative “pratiche” di utilità pubblica
  • Costituire gruppi di lavoro che usufruiscano anche dell’apporto di esperti di enti, associazioni e gruppi affini tra loro per le problematiche trattate
  • Prevedere forme di autofinanziamento o crowd funding

 5) La differenza col passato

 La differenza radicale di questa proposta rispetto a quelle del passato è che la rete da creare dovrà strutturarsi in modo che possa partecipare alle elezioni con lo scopo di mandare nelle istituzioni (parlamento, regioni, comuni) persone selezionate dalla rete stessa.

Infatti uno dei compiti dell’Arca  sarà quello della ricerca di possibili candidati che dovrà essere effettuata con grande anticipo sulle scadenze elettorali da tutti i gruppi in tutti i territori del Paese. Infatti solo candidat♥ con una conoscenza diretta dei territori e una attività svolta per il bene comune e per congrui periodi di tempo potrà validare le candidature della rete.  Alla fine del percorso costitutivo la rete dovrà  diventare non solo un organismo capace di fare campagne  (sempre scelte col metodo del consenso) ma anche, grazie ad  un ampio pubblico dibattito, un organismo a “salda democrazia reticolare e costituzionale” [2]

Specifichiamo infine  che il percorso descritto in queste pagine non può essere improvvisato. Coloro che parteciperanno a questa rete probabilmente avranno maturato una esperienza di attivismo associativo. Il passaggio da questa dimensione a quella della politica attiva richiederà una formazione che avrà bisogno di tempi adeguati.

Il progetto “Un’Arca per l’Italia” è infatti una impresa complessa che richiede di prevedere inizialmente soprattutto formazione interna e sensibilizzazione della cittadinanza con campagne legate a problemi di interesse sociale come quello del recupero dei diritti civili (vedi Appendice paragrafo A) o attività proposte da partecipanti alla rete e ritenute importanti da tutti gli altri. Poi, accanto a questa attività,  si potrebbe pensare di formare delle liste civiche locali per partecipare alle elezioni amministrative.

6) Come scongiurare le esperienze negative già vissute?

 Occorre trovare nuove modalità di fare politica grazie a:

  • regole condivise che  permettano di imbrigliare le pulsioni umane (sete di soldi, di potere e di autoaffermazione): es. rotazione delle cariche, deleghe chiare, limite al numero di mandati per le funzioni sia interne alla rete sia per le cariche nelle istituzioni esterne, ecc.
  • momenti di confronto cadenzati  con la “base” sull’operato dei delegat♥ e degli elett♥ nelle istituzioni
  • privilegiare la collettività e il gruppo, preferire la sostanza all’immagine
  • porre al centro della politica la persona e le sue esigenze per vivere serenamente
  • procedure decisionali partecipate

Un’ approfondita riflessione dovrà poi essere riservata alle modalità per per la formazione delle liste elettorali, per evitare le lotte che si scatenano anche nelle “migliori famiglie”; lotte che oltre a far disperdere preziose energie, minerebbero alla base l’unità e la serenità di questa rete. Perché allora non pensare a strumenti per evitare tutto ciò, come il sorteggio  andando a estrarre i candidat♥ da un paniere di persone (credibili, competenti e rappresentative delle varie fasce d’età e dei territori) selezionate e proposte dai gruppi e le associazioni che fanno parte della rete?

Ovviamente queste sono solo alcune delle domande/risposte che richiedono di essere discusse per arrivare ad una sintesi da approvare con decisioni assembleari sulla base di mozioni elaborate con il contributo di tutti i nodi territoriali.

Dato infine che il “convitato di pietra” è il potere finanziario, sensibile alle ragioni del profitto e dell’immagine, la rete dovrebbe poter organizzare efficaci campagne di pressione, di disapprovazione sociale e boicottaggi.

Cosa potrà fare allora questa Rete?

  • vivere la politica come servizio, come un diritto/dovere verso la collettività,
  • pensare di non avere mai in mano la verità e quindi continuare a ricercare, a confrontarsi e ad ascoltare anche portatori di esperienze e visioni diverse,
  • fare formazione specifica e preventiva a chi vuole iniziare a fare politica attiva (es. come funziona la macchina amministrativa, la nonviolenza, ecc.),
  • organizzare seminari di formazione e confronto con tutti gli aderenti della rete (sulla nonviolenza, sulla Costituzione, su come funziona l’amministrazione pubblica, sugli strumenti per rendere compiuta la partecipazione della cittadinanza ecc.),
  • programmare la partecipazione alle elezioni,
  • collaborare con altre reti affini,
  • valorizzare e diffondere tutte le esperienze già attuate dalle nostre organizzazioni che dimostrino che un mondo sostenibile e migliore è possibile.

Il metodo del consenso funziona sempre?

Anche se forse è prematuro vogliamo ricordare che il metodo del consenso funziona bene quando ci sono situazioni “aperte” che permettono agli aderent♥ di aderire o meno ad una scelta. Questo metodo può però rivelarsi inadeguato quando si entra nell’ambito della politica quando si devono prendere decisioni specifiche e in tempi  brevi.

Occorre, quindi porsi il problema del cambio di “fondamentale” che  influenza l’impostazione di tutto il resto.

Questo fondamentale ha un nome: “fiducia” o “canale fiduciario attivo”.

In altre parole occorre, per poter essere efficaci nell’ambito politico, che ci sia un gruppo di persone in grado di prendere decisioni. Queste persone devono avere queste caratteristiche:

– avere una storia segnata dal primato della condivisione e del servizio

– saper ascoltare e facilitare un percorso di gruppo ( “è meglio sbagliare insieme che far giusto da soli”)

– essere coscienti della necessità di individuare e formare altre persone per pianificare il loro ricambio.

7) Considerazione finale.

Qualcuno potrebbe pensare che questo progetto è un bel sogno di anime belle. Noi rispondiamo dicendo che questo progetto potrà iniziare a divenire realtà nella misura in cui le persone smetteranno di aspettare che qualcuno risolva i problemi per loro e decideranno di diventare, grazie ad un nuovo e diverso atteggiamento verso la “Politica”, protagonisti e artefici del loro presente e futuro.

Hanno contribuito alla stesura di questo documento:

  • Roberto Brambilla 1955 – Monza e Brianza – Ingegnere. Ex Segretario WWF Lombardia. Tra i fondatori di Rete Lilliput e di  www.listacivicaitaliana.org  Ex Consigliere comunale con una lista civica “verace”
  • Luigi Branchetti 1949 – Roma – Cooperante –  www.listacivicaitaliana.org – Libertà e Giustizia
  • Silvano Caveggion 1960 – Vicenza – Ingegnere. Ex referente di Rete  Lilliput Nodo di Vicenza. Referente Nazionale Scuole Marcia Mondiale Pace e Nonviolenza del 2020
  • Valentina Di Cesare 1987 – Milano – Avvocato nell’ambito dell’energia
  • Luca Ferroni 1980 – Ancona – Imprenditore/tecnico con Software Libero e Open Source https://befair.it, Presidente PDP Free Software User Group https://pdp.linux.it, Docente di tecnologie informatiche
  • Guido Grossi – 1954 – Roma – ex responsabile della Struttura Centrale dei Mercati Finanziari della BNL, presidente Sovranità Popolare https://www.sovranitapopolare.org/
  • Giovanni Mastronardi 1949 – Matera – Ex Quadro tecnico di una azienda chimica. Ex consigliere comunale Lista Civica dei Cittadini Pisticci   www.listacivicaitaliana.org
  • Paola Monti 1967 – Segrate – Laureata in Economia – imprenditrice – Ex consigliere comunale con la lista civica Insieme X Segrate –www.listacivicaitaliana.org e www.formeeriforme.it
  • Marco Pitò 1999 – Trapani – Studente in scienze internazionali e relazioni diplomatiche. Persegue la giustizia sociale, climatica, intergenerazionale e globale attraverso la disobbedienza civile di massa
  • Marco Stucchi 1992 – Monza e Brianza – Presidente dell’Associazione Minerva. Nel 2016 fonda il ‘Gruppo Studi Girard‘. Attualmente è dottorando in Filosofia.

Appendice

(Sono benvenute integrazioni a questo elenco sicuramente incompleto)

A) Proposte di obiettivi “trasversali” che potrebbero essere perseguiti insieme col progetto “Un’Arca per l’Italia”

A1) una legge elettorale che restituisca ai cittadini la facoltà di scegliere direttamente i propri rappresentanti e di semplificare le regole per la presentazione di nuove liste elettorali

A2) una legge sui partiti di livello costituzionale a garanzia della rappresentanza di tutti i cittadini e di tutte le minoranze perché siano luoghi di selezione di candidati  e di formazione civica, politica e amministrativa.

A3) una legge che migliori gli strumenti di democrazia diretta  quali il referendum propositivo per promuovere leggi, la legge di iniziativa popolare e strumenti di verifica specifici durante la legislatura. Interessante in questo senso sono: la proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2012 dal nome “Quorum zero più democrazia”[3], e la proposta in preparazione da parte di  “Generazioni Future” per rendere più semplice la validazione delle firme dei cittadin♥.

A4) l’introduzione dell’obbligo di scrivere le nuove leggi in un modo chiaro e comprensibile per i cittadin♥. Occorre prevedere, come minimo, una preventiva prova di lettura come avvenuto la Costituzione italiana.

A5) una revisione legislativa dei regolamenti parlamentari sia a livello costituzionale che di legge ordinaria per sottrarli alla discrezionalità delle maggioranze del momento.   Per risolvere una volta per tutte il problema dell’assenteismo parlamentare e del cambio di casacca.

A6) la campagna per il NO in occasione del referendum sulla riduzione dei parlamentari

Inoltre:

A7) La sottrazione ai partiti del potere di nominare i dirigenti delle aziende di stato o partecipate. La carriera dei dirigent♥ deve essere basata solo su riconosciuti criteri di capacità, efficienza, indipendenza e affidabilità

A8) Il ripristino di un bene comune importante quale il servizio sanitario nazionale e la messa a punto di un Piano di sicurezza nazionale con l’indicazione delle aziende strategiche per poter essere autosufficienti in caso di emergenze.

A9) L’ autonomia delle Università, dei centri di ricerca e di tutta la pubblica istruzione dalla dipendenza dai poteri economici privati e dalla partitocrazia. La ricerca deve essere finanziata soprattutto dallo Stato che nei centri del sapere deve trovare una consulenza di alto livello, libera e indipendente. Il sostegno al mondo della scuola come luogo “strategico” dove si formano innanzi tutto cittadin♥ prima che lavorator♥ e rivalutazione del fondamentale ruolo degli insegnant♥ di qualsiasi ordine e grado.

A10) La piena attuazione dell’art. 3 della Costituzione a partire dal rispetto delle differenze, come quella di genere, e delle pari opportunità. L’educazione attenta all’approccio di genere può essere un valido strumento per superare tutti gli  stereotipi culturali che sono alla base di forme di discriminazioni e violenze legate al genere, all’orientamento sessuale, all’etnia, alla religione, alle disabilità e a tutto ciò che rientra nella “diversità”

A11) La piena attuazione dell’art.53 della Costituzione che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”  e lotta all’evasione e all’elusione fiscale

A12) La separazione delle banche commerciali dalle banche d’investimento. La creazione di banche pubbliche finalizzate soprattutto al sostegno della piccola e media impresa (PMI) che è il settore portante dell’economia italiana.

A13) Autonomia e libertà di informazione unitamente ad una maggiore cogenza delle norme di deontologia professionale autonomamente sottoscritte all’interno della Federazione Nazionale Stampa Italiana

A14) La tutela dei beni comuni materiali e immateriali

A15) La lotta alla corruzione e alle mafie affiancando all’opera di repressione quella di prevenzione anche a partire dall’educazione alla legalità, dall’eliminazione del degrado sociale e della povertà facilitando la creazione di micro imprese.

A16) Il controllo parlamentare sulla produzione di armi nel rispetto delle normative italiane e della Costituzione e la riconversione delle industrie di prodotti nocivi

A17) L’incentivazione delle aziende produttive per indurle a passare dall’economia convenzionale a quella sostenibile

A18) L’abbandono dell’energia fossile e passaggio strutturale alle rinnovabili

A19) La lotta alla speculazione finanziaria e all’esportazione di capitali nei paradisi fiscali

A20) La promozione dell’economia circolare. Non più processi produttivi lineari con risorse a perdere, ma processi produttivi circolari che prevedano il riciclo e il riutilizzo dei materiali

A21) L’introduzione di nuovi indicatori di benessere e di impatto ambientale per dare la priorità alla felicità delle persone e alla salvaguardia dell’ambiente mettendo il PIL in secondo ordine.

A22) La firma del trattato internazionale per la Proibizione delle armi nucleari TPAN

A23) Ripristino dello spirito della Costituzione rispetto alla promozione di tutte le forme di espressione artistica

A24) Una giustizia più attenta e più scrupolosa rispetto ai problemi dei deboli  e agli emarginati.

A 25) La trasformazione dell’agro industria a forme di produzione in equilibrio con il pianeta

?? ………..

B) Alcuni diritti che potrebbero essere oggetto di campagne i cui scopi e i contenuti saranno approfonditi, valutati e scelti insieme

B1) Il diritto al benessere, alla salute e alla libertà di scelta (medicina delle 4P – partecipativa, personalizzata, preventiva, predittiva, tutela dall’elettrosmog e dal 5G, apertura a farmaci e  medicine alternative sperimentate e consolidate in altre culture da secoli),

B2) Il diritto a vivere in un ambiente sano e rispettoso del pianeta: progressivo abbandono dell’energia fossile e nucleare, produzioni industriali sostenibili ed ecologiche, passaggio ai servizi in condivisione, agricoltura biologica e a filiera corta, mobilità sostenibile, chiusura discariche ed impianti inquinanti, attuazione concreta della politica delle 5R sui rifiuti “Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero”,

B3) Il diritto di costruirsi un ambiente più armonico ed inclusivo (promozione dell’economia solidale e sociale, dei GAS (gruppi di acquisto solidale), delle monete locali,  delle banche del tempo e degli empori di libero mercato per giovani studenti e anziani indigenti.

B4) Il diritto alla partecipazione (riforma degli organi rappresentativi, democrazia diretta, diritti digitali,

B5) Il diritto all’autogoverno dei beni collettivi (acqua pubblica, sanità pubblica e non privata, produzione nazionale di farmaci, democrazia energetica, internet libero,  trasporto pubblico ambientalmente sostenibile e gratuito per i meno abbienti)

B6) Il diritto ad un’educazione libera e gratuita (condivisione dei saperi, accesso a informazioni e strumenti didattici gratuiti, sostegno ai bambin♥ e ai genitori sin dai primi anni di vita per una infanzia serena),

B7) Il diritto ad avere una casa e il necessario per vivere  nonché un lavoro dignitoso;

B8) Il diritto all’accesso e alla fruizione della bellezza come fonte di miglioramento dell’essere umano (dall’accesso ai beni artistici, culturali e turistici di cui è ricca l’ Italia);

?? ………..

C) Alcune ricadute positive connesse ai valori espressi in questo documento

Possibili proposte di riforme strutturali finora ritenute pura utopia come:

C1) Il potere di creare il denaro dal nulla deve tornare nelle mani della comunità che lo utilizza (come poteva fare la Banca d’Italia prima del 1992).

C2) Il divieto di fare soldi con i soldi.

C3) L’introduzione di un limite all’accaparramento delle risorse e alla ricchezza delle singole persone e/o di organismi economici.

C4) Ricorrere alla guerra solo in caso di estrema necessità di difesa.

D) Alcune aree tematiche su cui ragionare e su cui formare gruppi di lavoro

D1) Immigrazione /accoglienza

D2) Gestione dell’acqua pubblica e dei beni pubblici

D3) Transizione energetica

D4) Occupazione, lavoro ed economia solidale

D5) Ambiente, cambiamento climatico, mobilità e territorio

D6) Diritti civili e strumenti di partecipazione e rappresentanza civica

D7) Questione economica: finanza e banche

D8) Pace, Disarmo, denuclearizzazione e corpi civili di pace

D9) Parità di genere e pari opportunità

D10) Creazione in Italia di luoghi per giovani per permettere la formazione e il confronto e dove possano crearsi opportunità di lavoro

D11) Restare umani , felicità, “buen vivir”

D12) Mezzi on line di comunicazione e di voto con piattaforme decisionali democratiche e sicure. Approfondimento di aspetti quali il digital footprint, l’uso dei Big Data, gli algoritmi che diffondono odio, violenze, le fake news, “echoe chambers”

D13) Cibo, agricoltura, metodi di produzione e distribuzione sostenibili

D14) Educazione, scuole di ogni grado e ricerca scientifica

D15) Software libero nella scuola e nella società

E) Desiderata

?? ………..

 F) Elenco di petizioni e appelli che potrebbero essere rivelatori di affinità

https://sbilanciamoci.info/20073-2/

https://ritornoalfuturo.org/la-lettera/

https://www.recommon.org/nulla-sara-piu-come-prima-non-ne-siamo-proprio-sicuri/

http://www.altritasti.it/index.php/archivio/diritti-sociali/4309-dieci-richieste-piu-una-per-ricostruire-il-mondo-dopo-la-pandemia

https://www.thetricontinental.org/declaration-covid19/

https://www.corriere.it/cultura/20_aprile_24/adesso-si-rende-necessario-ripensare-tutela-nostro-patrimonio-993ae3ec-8648-11ea-9ac6-16666bda3d31.shtml

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lappello-degli-intellettuali-una-costituente-della-terra

http://www.navdanyainternational.org/

https://www.change.org/p/giuseppe-conte-ricostruiamo-il-paese-proposte-a-costo-zero-per-rafforzare-le-infrastrutture-sociali?utm_source=share_petition&utm_medium=custom_url&recruited_by_id=2888b2a0-8260-11ea-948b-a5b980116b51

https://www.idiv.de/en/cap-scientists-statement.html

https://www.attuarelacostituzione.it/2020/04/04/per-la-rinascita-dellitalia-attraverso-leconomia-reale/

https://www.acquabenecomune.org/notizie/nazionali/3941-dieci-richieste-piu-una-per-ricostruire-il-mondo-dopo-la-pandemia

?? …….

G) Buone pratiche

https://www.enostra.it   Una cooperativa che produce e vende energia elettrica sostenibile

https://www.retegas.org  Sito dove è possibile trovare tutti i Gruppi di acquisto solidale in Italia per fare acquisti rispettosi delle persone e dell’ambiente

https://www.co-energia.com   Progetti collettivi di economia solidale

https://www.bancaetica.it  La banca che non finanzia ciò che combattiamo

https://www.altreconomia.it La rivista che diffonde una visione per la quale l’economia è al servizio dell’umanità e non viceversa

https://www.terranuovalibri.it/

https://www.iorestoacasa.work Sito per accedere a piattaforme gratuite italiane e indipendenti per effettuare videoconferenze

https://www.pressenza.com/it/  Agenzia di stampa internazionale

https://www.leggiscomodo.org/ Il giornale online più letto dagli studenti

https://www.economia-del-bene-comune.it/  un movimento internazionale per proporre un modello socio-economico etico in cui l’economia mette al centro il benessere delle persone e del pianeta

http://lugmap.linux.it/mappa/  Sito dove si possono trovare gruppi e associazioni che aiutano a usare o installare Linux

https://linuxsi.com/mappa/   Sito dove si possono trovare negozi che vendono Personal Computer  con Linux

http://economiasolidale.net/ La rete di economia solidale italiana

https://www.italiachecambia.org  Sito dove sono raccolte le esperienze concrete di chi sta cambiando il proprio modo di vivere e agire

H) Altre proposte di reti e comunità d’avanguardia

 

[1]     https://tedxboulder.com/speakers/erica-chenoweth

https://www.youtube.com/watch?v=k4KBVZ3tbOQ&feature=emb_title

[2] che ci piaccia o no, la nostra Costituzione (art. 49) individua con il termine “partito” l’organismo che serve anche  per elaborare un programma e proporre dei candidat♥ da sottoporre al voto degli italian♥. Con l’aggettivo “costituzionale” ci riferiamo alla Costituzione del ‘48

[3]     http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/uploads/2012/02/testo-15-02-12-iniziativa-quorum-zero-e-piu%CC%80-democrazia.pdf

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