MILANO – SABATO 25 MARZO ORE 10.30 –
LE GIOVANI INCONTRANO IL PROF.A.PADOA-SCHIOPPA
Sabato 25 marzo 2023 alle ore 10.30 presso il Civico polo scolastico Manzoni in via Grazia Deledda 11 a Milano (MM Loreto) si terrà un incontro organizzato da studenti e ex studenti di questa scuola.
Anita Lamanna, Annalisa Paniccià, Marta Ricciardiello, Chiara Sironi, Elisa Vigi, discuteranno con il professor Antonio Padoa Schioppa sul tema della politicità sociale.
La Rete per la politicità sociale è impegnata a far conoscere questo nuovo concetto perché quando manca la politicità sociale, la politica diventa disfunzionale e non genera democrazia e ascolto delle esigenze della cittadinanza ma solo disaffezione e frustrazione.
Una situazione di grande pericolosità perché favorisce l’avvento di forme autoritarie o antipolitiche e crisi sistemiche come le guerre.
Questo concetto è descritto nel libro di Giuseppe Polistena “Politica, questa sconosciuta” 2022, Mimesis Edizioni.
Le trentennali ricerche filosofico-politiche di Polistena mettono in discussione le idee che l’occidente (e non solo) ha fatto proprie nel corso dei secoli a partire dal pensiero aristotelico. Questi studi danno vita ad una “rivoluzione culturale” con implicazioni concrete di estrema attualità: in primo luogo emerge che la politica è consustanziale alla nonviolenza e alla pace, quindi la guerra diventerebbe un tabù. In secondo luogo le istituzioni acquisterebbero la capacità di ascoltare le istanze della cittadinanza e della società civile perché, ad esempio, i partiti diventerebbero libere associazioni di cittadini senza alcun legame con gli eletti. Questa indipendenza attualmente è impossibile perché gli eletti (politicità istituzionale) hanno letteralmente fagocitato tutti gli spazi politici che dovrebbero essere di pura pertinenza della cittadinanza. Le leggi elettorali come il il Porcellum o il Rosatellum sono uno dei tanti esempi di questa indebita “invasione di campo”.
GIOVEDÌ 16 MARZO 2023 ORE 21.15 INCONTRO ON LINE
La Rete per la politicità sociale organizza un incontro pubblico interattivo sul tema della politicità sociale e le sue connessioni con la nostra vita di tutti i giorni.
Sarà presente Giuseppe Polistena, autore delle ricerche che hanno portato a inedite scoperte sull’identità della politica e sulle condizioni affinché la politica possa tornare nelle mani della cittadinanza generando pace e benessere.
Perchè la maggioranza dei cittadini e delle cittadine non vanno a votare? Perchè la guerra in corso ci pare decisa da “altri”? Perché non possiamo contribuire alla scelta dei candidati da inserire nelle liste elettorali?
Le risposte a queste domande hanno radici che vanno indietro nel tempo, quando la politica cominciò ad affacciarsi nella storia umana. Purtroppo l’occidente (e non solo), ha imboccato sin dall’inizio la strada sbagliata e non ha capito l’identità profonda della politica: le forme assai carenti con cui è strutturata attualmente, l’inesistenza di spazi politici riservati alla cittadinanza e la difficoltà di reperire informazioni indipendenti ci conducono inesorabilmente a crisi sistemiche come guerre, disuguaglianze sempre più esasperate, incapacità di intervenire per bloccare il cambiamento climatico.
Una serata quindi per fare luce, grazie agli approfonditi studi trentennali di Giuseppe Polistena, su una attività di vitale importanza per l’umanità.
Vi invitiamo a diffondere l’invito a quanti sono alla ricerca di inedite chiavi di lettura della realtà attuale.
Il link per partecipare é qui
https://meet.jit.si/moderated6c21901aadf267714b7722be277da156514b6be01e7159d05dbd0ec1e2065cab
Grazie per l’attenzione e a giovedì!
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Perché una “Rete per la politicità sociale”
Tutt* criticano la politica e chi la fa, tutt* sono scontent* di come é ridotta la politica in Italia. C’è un però…
Siamo tutt* talmente immers* in queste istituzioni e abituat* a queste modalità di fare politica che non siamo quasi più in grado di immaginare modalità o forme diverse e tantomeno siamo capaci di mettere in relazione le atttuali forme organizzative con i nefasti effetti che vengono prodotti. Siamo capaci di vedere problemi e prospettare soluzioni, ma nessuno ci ha mai spiegato in maniera organica perché con gli attuali modi di fare politica le soluzioni, per quanto ovvie e sensate, raramente vengono ascoltate da chi dovrebbe poi legiferare.
La Rete prende le mosse dal documento “Politicità sociale: le nuove frontiere della politica” scritto recentemente da Pino Polistena (*), studioso delle forme della politica e fondatore del Centro studi “Forme e riforme” (www.formeeriforme.it).
Il gruppo promotore ha deciso di rivolgersi a tutti e tutte, indipendentemente dal colore politico, perché il fulcro del cambiamento sta nella attivazione della politicità sociale, intesa come l’insieme di luoghi e strumenti indispensabili alla società civile per formarsi, confrontarsi, esprimere le proprie istanze e proposte ridando in questo modo senso e concretezza alla sovranità popolare prevista dalla Costituzione.
La Rete sarà organizzata in modo orizzontale, sarà rispettosa delle specificità di ognuno/a e le decisioni saranno assunte con il metodo del consenso ovvero “si lavora su ciò che unisce e si continua a discutere su ciò che divide”.
Inoltre è una opportunità per entrare in rete con altri gruppi, associazioni e liste civiche veraci per cercare di raggiungere una massa critica in grado di influenzare meglio le istituzioni.
Specifichiamo che la Rete per la politicità sociale non intende diventare un partito. Vuole creare massa critica per fare con più efficacia campagne di interesse comune e vuole dare agli aderenti e alle aderenti la formazione necessaria per imparare ad usare meglio la politica, migliorandola dal punto di vista della politicità sociale.
(*) Giuseppe Polistena – Laureato in filosofia. Fondatore della rivista filosofico-letteraria “Malvagia” ha partecipato alla formazione del partito verde ricoprendo la carica di coordinatore nazionale e di portavoce regionale. Uscito dal partito dopo l’eliminazione delle regole statutarie degli esordi che lo rendevano un arcipelago reale, ha iniziato un lavoro di ricerca filosofica sulle forme politiche costituendo vari gruppi di impegno culturale e civile tra cui “www.formeeriforme.it“.
Continua a svolgere la professione di preside a Milano.